giovedì 1 novembre 2018

KARL MARX

In un contesto sociale in cui gli operai lavorano in condizioni insalubri, recepiscono salari minimi e da un giorno all’altro rischiano di essere licenziati, si colloca la figura di Karl Marx.


                                                    BIOGRAFIA:

Egli nasce a Treviri, in Renania, nel 1818, da una famiglia borghese di origine ebraica. Studia diritto e filosofia. Si laurea all’Università di Berlino con una tesi sulla differenza tra la filosofia di Epicuro e quella di Democrito.
Si occupa di giornalismo politico e dirige nel 1842 la “Gazzetta Renana”, promovendo una campagna contro la censura e a favore della libertà di stampa e della democrazia. Il suo modello di Stato è simile a quello hegeliano ma, a differenza di questo, Marx è contro lo Stato prussiano, in quanto lo accusa di fare unicamente gli interessi dei dominanti.
Il suo giornale viene soppresso dalle autorità: Marx lascia la Germania.
Si reca a Parigi, dove conosce gli esponenti dei movimenti democratici, socialisti e comunisti, tra cui Proudhon.
Diviene amico di Friedrich Engels, che lavora a Manchester come impiegato in una fabbrica, di cui il padre è comproprietario. Proprio Engels testimonierà le condizioni di lavoro degli operai in Inghilterra. Marx ed Engels scrivono il “Manifesto del Partito Comunista”, con cui incitano i proletari ad unirsi per attuare una Rivoluzione contro i capitalisti.
Marx viene espulso da Parigi e poi anche dal Belgio. Si reca dunque a Colonia, dove fonda la “Nuova Gazzetta Renana”. Dopo si reca a Londra con la propria famiglia, dove vive in miseria. E'aiutato economicamente dall’amico Engels, che eredita la comproprietà dell’azienda paterna. Lavora poi al British Museum, dove raccoglie materiale di documentazione per elaborare la sua più grande opera: il Capitale. Muore a Londra nel 1883. 
IL MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA 


IL CAPITALE 


KARL MARX: PENSIERO SOCIOLOGICO
Per Marx la storia è un’ininterrotta “lotta di classi” (liberi-schiavi; patrizi-plebei; oppressori-oppressi). 
Ogni classe è costituita da comuni interessi e comuni condizioni economiche. 
Nella società capitalistica, che si è formata con il passaggio dall’artigianato all’industria, si è verificata la formazione di due “campi nemici”, due grandi classi contrapposte: Borghesia e Proletariato. 
La Borghesia è considerata una classe rivoluzionaria poiché tende a rivoluzionare continuamente i mezzi di produzione e i rapporti sociali. 
Proprio tale rivoluzionamento ha dato vita al Capitalismo il quale, avendo un carattere “progressivo”, deve necessariamente concludersi con una Rivoluzione attuata dai Proletari (che sono di gran lunga più numerosi dei capitalisti).
Per Marx la Rivoluzione ha dei presupposti oggettivi (vale a dire forze produttive, mezzi e operai, e rapporti di produzione, borghesia) e dei presupposti soggettivi (cioè la presa di coscienza del Proletariato, che deve lottare contro la Borghesia). 

MARX: PENSIERO ECONOMICO:
ALIENAZIONE: La teoria economica di Marx si basa sulla critica dell’economia politica. Egli dunque mette in discussione la teoria economica classica, che sosteneva che le leggi di funzionamento della società erano immodificabili, perché ritenute necessarie. Marx invece le ritiene un prodotto storico.
Secondo il processo di alienazione elaborato da Marx, l’operaio si oggettiva nel lavoro, cioè produce merci, e contemporaneamente si aliena da esse perché non gli appartengono.  Come nell’alienazione religiosa descritta da Feuerbach, in cui ciò che è prodotto dall’uomo gli si mostra contro, anche nell’alienazione marxista l’oggetto prodotto sovrasta l’operaio.

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