martedì 2 aprile 2019
Robert King Merton
nasce a Philadelphia nel 1910 da una famiglia di ebrei emigrati dall’est Europa. Nel 1936 consegue il dottorato nella prestigiosa università di Harvard, diventando prima allievo e successivamente uno dei migliori collaboratori di Talcott Parsons. Altri sociologici come Durkheim, Sorokin,Simmel, influenzarono negli anni il pensiero mertoniano. Le teorie di Merton sono raccolte nella sua opera principale “Social Theory and Social Structure” (1949).
Merton è considerato uno dei principali esponenti del funzionalismo sociologico, sostenendo come la sociologia stessa è, in primis, analisi delle funzioni e delle strutture sociali. Egli distingue di ogni fenomeno sociale delle funzioni manifeste, ovvero quelle che hanno conseguenze riconosciute e volute dagli individui, e delle funzioni latenti, che non sono riconosciute e volute dagli individui. Alcune volte le funzioni latenti possono contraddire quelle manifeste. L’ambito nel quale Merton ha avuto maggiore visibilità è quello della sociologia della scienza: la scienza è un’istituzione sociale che ricava il proprio significato dalla cultura della società in cui è immersa. Merton individua quattro imperativi istituzionali che regolano l’attività pratica degli scienziati.
– Universalismo, ovvero giudicare gli asserti scientifici indipendentemente da chi li ha formulati.
– Comunismo, ovvero rinunciare alla proprietà individuale dei risultati e delle scoperte scientifiche.
– Disinteresse, ovvero anteporre la scienza agli interessi personali.
– Scetticismo, ovvero l’atteggiamento critico.
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