giovedì 26 marzo 2020

Compiti: la famiglia (Psicologia)


Pagina 179:

  • Quando la famiglia nucleare ha smesso di essere l’unico modello di famiglia possibile?
  • In che modo dimensione individuale e dimensione collettiva coesistono all’interno di un gruppo familiare?
  • In che cosa differisce l’antica famiglia patriarcale dalla più attuale famiglia mononucleare?
  • Gli studi di antropologia di fine Ottocento e del Novecento avevano evidenziato che la famiglia occidentale nucleare non rappresentava l’unica forma di famiglia possibile. 
  • Si sottolinea dunque la dimensione collettiva della famiglia, gruppo con propri bisogni e obiettivi, insieme alla dimensione individuale dei membri del gruppo da perseguire in autonomia. La coesione del gruppo può essere ottenuta se i componenti affrontano i problemi e i conflitti in modo aperto utilizzando le risorse specifiche di ogni comunità famigliare. 
  • Oggi le famiglie mononucleari rappresentano una tipologia in rapida diffusione.



Compiti: pensare, comunicare, classificare (Antropologia)


Pagina 132:


  • Qual è l’opinione di Lèvi-Strauss riguardo al pensiero “primitivo
  • Quale fu la prima forma di scrittura?
  • Quali espedienti usano i cantastorie per memorizzare i loro racconti?

  • Claude Lèvi-Strauss osserva in uno dei suoi libri come il primo non sia affatto privo di aspetti speculativi, riflessivi e teoretici. 
  • La scrittura vera e propria comparve in Mesopotamia ed è conosciuta come scrittura cuneiforme. 
  • Usano le tecniche mnemoniche per memorizzare i loro racconti.

Pagina 139:


  • Indica quali sono le potenzialità intellettive universalmente presenti negli esseri umani
  • Che differenza c’è fra lo stile cognitivo articolato e quello globale?
  • Di quali poteri si caricano le parole presso alcuni popoli?

  • La potenzialità intellettuale è la capacità di utilizzare alcuni meccanismi di pensiero, come astrazione, categorizzazione, induzione e deduzione, che è comune alle menti di tutti gli esseri umani.
  • Lo stile cognitivo globale è caratterizzato da una disposizione cognitiva che parte dalla totalità del fenomeno considerato per giungere solo successivamente alla particolarità degli elementi di cui si compone. Lo stile cognitivo articolato sarebbe quello che parte dalla considerazione dei singoli elementi dell’esperienza per risalire poi alla totalità. 
  • Nelle culture fortemente orali la pregnanza delle parole pare essere legata al momento in cui le parole stesse sono pronunciate. Anche noi, quando vogliamo dare particolare forza a ciò che diciamo, abbiamo la tendenza a muoverci in accordo con i sentimenti che tentiamo di trasmettere attraverso certe parole.


Pagina 150:


  • Quali conseguenze si possono trarre dalla definizione kantiana di tempo e spazio?
  • In quali modi viene concepito il tempo nelle diverse culture secondo Nilsson?
  • Che cosa fa di un luogo un “deposito di memoria”?

  • Tempo e spazio costituiscono delle “intuizioni a propri” universali. La capacità di percepire il tempo e lo spazio – cioè il fatto che la nostra mente si è strutturata in modo da avere la loro intuizione – è la funzione primaria della nostra attività mentale. Senza tale funzione non sarebbe possibile, per la mente, “dare forma” al pensiero
  • Nelle società “primitive” il tempo viene concepito in maniera puntiforme. 
  • Esistono luoghi “di memoria”: un luogo in cui avvenne un fatto importante per la storia di una nazione, di una città o per la nostra stessa vita, un luogo dove fu firmata una pace storica oppure un luogo che venne distrutto durante una guerra. Un altro ancora, dove furono sterminate migliaia di persone. I luoghi sono “depositi di memoria”: storica, nazionale, politica, religiosa ecc.

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