domenica 12 febbraio 2017

INTELLIGENZA ARTIFICIALE VS INTELLIGENZA UMANA

Una sfida senza fine ?


Il pensiero è parte imprescindibile ed essenziale di ogni essere umano: pensare equivale ad avere un'attività cerebrale sviluppata, al porsi problemi, interrogarsi per poi tentare un approccio risolutivo. Va da sè che il pensare è un moto complesso e delicato capace di coinvolgerci nella nostra interezza. Basterebbe dunque questo a farci affermare che una macchina non potrebbe mai sostituire completamente l'uomo. E le emozioni? E i sentimenti? In pratica siamo troppo complessi per poter essere riprodotti. Ma è proprio così?

Man mano che le tecnologie e le tecniche di programmazione progrediscono anche le capacità del "pensiero"delle macchine diventa sempre più efficiente,al punto che esse sembrano quasi superare quelle dell'uomo.
Questo pensiero oramai radicato sin dagli anni cinquecento nei nostri pensieri e nella nostra società, è dovuto da libri e film di fantascienza.
Gli autori di questi film come ad esempio il grande Isaac Asimov ,ipotizzò che il cervello dei robot dovesse essere governato da leggi fondamentali,più recentemente si sviluppò il cyberpunk.
Contro le visioni più o meno apocalittiche proposte dalle arti visive e dalla letteratura ,secondo le quali l'uomo prima o poi si debba confrontare con intelligenze artificiali che perdono il controllo, le scienze umane  hanno da sempre proposto una visione della questione più rassicurante ,elaborando una serie di test cone il "rest di Turing"o teorie come quella della "stanza cinese".

Alan Turing
Questi studi dimostrerebbero l'impossibilità che da parte delle macchine di acquistare una forma di autocoscienza.
Ad oggi c'è una teoria ,denominata


John Searle
"teoria di Searle"che nel 1996 servì per cancellare il sospetto che l'intelligenza artificiale stesse superando quella umana.
Questa teoria si concretizzò quando ci fu una sconfitta subita dal campione del mondo di scacchi Kasparov ad opera di un computer dell'IBM.Secondo questa teoria,infatti questa vittoria non fu dettata dall'autoscienza della macchina ,ma grazie all'ottima progettazione umana.

A rassicurare la popolazione umana sull'impossibilità di un'intelligenza artificiale ,fu proprio Bruce Sterling che nel 2001 dichiarò :"Non verrà mai il giorno d'oro in cui ,gongolando di soddisfazione, potremo dare l'annuncio che 'il mondo è stato computerizzato' o che 'il mondo è stato genetificato'.