martedì 11 settembre 2018

Antropologia

L'antropologia , nata come disciplina interna alla biologia, ha acquisito in seguito anche un importante valore umanistico. Essa studia l'essere umano sotto diversi punti di vista: sociale, culturale, morfologico, psicoevolutivo, sociologico, artistico-espressivo, filosofico-religioso e in genere dal punto di vista dei suoi vari comportamenti all'interno di una società.
L'antropologia culturale è uno dei campi dell'antropologia, lo studio olistico dell'umanità. In particolare essa è la disciplina che ha promosso e sviluppato la cultura come oggetto di studio scientifico; essa è anche il ramo dell'antropologia che studia le differenze e le somiglianze culturali tra gruppi di umani.
I concetti su cui si basa l'antropologia culturale sono in parte dovuti a una reazione contro la passata concezione occidentale basata sull'opposizione tra natura e cultura, secondo la quale alcuni esseri umani sarebbero vissuti in un ipotetico "stato naturale". Gli antropologi si oppongono a questa visione, in quanto la cultura fa in realtà parte della natura umana: ogni persona ha infatti la capacità di classificare le proprie esperienze, di codificare simbolicamente tali classificazioni e di insegnare tali astrazioni ad altri. Poiché la cultura viene appresa, le persone che vivono in luoghi differenti avranno differenti culture. Gli antropologi hanno inoltre sottolineato che attraverso la cultura le persone possono adattarsi al proprio contesto ambientale in modi non-genetici, cosicché persone che vivono in contesti ambientali diversi avranno spesso culture differenti, anzi, addirittura elementi comuni che tra le culture hanno quasi sicuramente significati diversi.
La scienza dell’antropologia nacque durante l’illuminismo alla fine del XVII-XVIII sec;secondo quest’ultimi vi era una teoria ,ovvero vi era un’unità del genere umano,unica specie costituita da individui potenzialmente dotati.
L’ANTROPOLOGO CULTURALE studia l’essere umano nelle sue caratteristiche storiche, culturali, linguistiche, sociali, economiche, geografiche ed etnologiche e applica i risultati delle sue analisi in svariati ambiti, evidenziando linee evolutive, strutture sociali, comportamenti, modalità di agire collettivo.
L’ANTROPOLOGO CULTURALE, si occupa anche di mediazione e comunicazione interculturale, di attività di divulgazione scientifica, di progetti socio-sanitari e socio culturali. Studia le reti di relazioni sociali, gli usi e i costumi delle popolazioni, gli schemi di parentela, le ideologie, i sistemi religiosi e le credenze, gli schemi di comportamento, i modi di produzione – consumo - scambio dei beni, le relazioni di potere, i sistemi simbolici e estetici; può realizzare progetti di recupero, tutela e valorizzazione del patrimonio demo-etno-antropologico, progetti di innovazione produttiva ed economica.


Le principali conseguenze dovute al contatto fra la nostra civiltà ed altre civiltà arretrate sono perlopiù dovute a malattie le quali potrebbero dimostrarsi fatali per mancanza di anticorpi;un’altra conseguenza inevitabile sarebbe quella di modificare usi e costumi nonostante un radicamento di queste consuetudini.