Vittorino da Feltre
Nella civiltà umanistico rinascimentale la pedagogia trova espressione nelle scuole di Guarino Veronese e Vittorino da Feltre: la prima ha fini professionali perché è incentrata sulla formazione di insegnanti ed ecclesiastici, la seconda è rivolta alla formazione dei giovani. Alla base di entrambe le scuole c’è un curriculum fondato sulla letteratura greca e latina. I metodi impiegati sono però differenti: Guarino veronese adotta un metodo più severo e agguerrito, mentre Vittorino da Feltre suo discepolo ne adotta uno più aperto e liberale.
Per comprendere Vittorino Da Feltre basta dire che per lui l’educazione era un fattore che non dipendeva dalla scuola, ma dalle abitudini e dal’ambiente . Dalla sua scuola infatti non furono tanti i dotti, ma molti uomini di stato, condottieri, magistrati e teologi.
Vittorino da Feltre viene spesso accusato di essersi proposto solo come educatore del ceto nobiliare: bisogna però tener conto che gli umanisti, quando si occupano di educazione operano in un ceto sociale abbastanza ristretto. Quindi va tenuto conto del suo ideale educativo.
Sia per Guarino Veronese che per Vittorino Da Feltre la base della formazione della personalità è racchiusa nelle letterature latina e greche; inoltre Vittorino accentua il momento etico- Religioso inserendo nell’educazione letteraria anche il Trivio e il Quatrivio e infine include il gioco e l’attività fisica all’interno dell’ area educativa. Egli esprime l’umanesimo cristiano nel quale regna l’armonia nello sviluppo, ovvero l’ideale più alto per quell’età.
Sia per Guarino Veronese che per Vittorino Da Feltre la base della formazione della personalità è racchiusa nelle letterature latina e greche; inoltre Vittorino accentua il momento etico- Religioso inserendo nell’educazione letteraria anche il Trivio e il Quatrivio e infine include il gioco e l’attività fisica all’interno dell’ area educativa. Egli esprime l’umanesimo cristiano nel quale regna l’armonia nello sviluppo, ovvero l’ideale più alto per quell’età.
Tra questi educatori, uno dei più grandi fu appunto il veneto Vittorino Rambaldoni, che nasce circa nel 1378 a Feltre di Belluno. La scuola di Vittorino promuove una formazione con una forte impronta morale come tratto di fondo.
Vittorino dei Rambaldoni nasce da una povera famiglia e vive una infanzia sofferta. Giovane di salute malferma lo ritroviamo a Padova per i suoi studi umanistici, terminati i quali, e ottenuto il titolo di Magister artium, studia matematica, offrendosi come famulus al maestro Biagio Pellicani. Così l’esemplare studente diventa esemplare maestro e comincia la sua carriera di insegnante.
Nel 1422 apre una propria scuola a Venezia e nel 1423 viene chiamato a Mantova da Gianfrancesco Gonzaga per educare i suoi sette figli. Gli viene messa a disposizione una villa fuori città, la Ca’ Zoiosa, che lui ribattezza Villa Giocosa, perché i giochi intellettuali e ginnici vi sono largamente praticati. Inizialmente destinata ai figli di Gianfrancesco, la scuola accoglie in poco tempo un cospicuo numero di allievi, sessanta-settanta, in gran parte figli dell’aristocrazia, ma, per volontà di Vittorino, anche di poveri. E’ la prima scuola realizzatrice degli ideali umanistici fusi con lo spirito cristiano. Nell’accettare nuovi alunni, il Vittorino preferisce sempre studenti poveri, accettati per carità, a figli di signori che dimostrino un carattere superbo e caparbio. Questo proprio perché la “Ca’ Giocosa” è organizzata in modo tale da mantenere una disciplina di uguaglianza per tutti, di rispetto della personalità, di fraternità, di ordine, in cui il castigo stesso, del resto rarissimo, è riportato all’interiorità della coscienza.
Vittorino applica un metodo pedagogico moderno, basato su un profondo rapporto tra insegnante e allievo, sull’uguaglianza e sul rispetto della personalità di ciascun individuo. Il metodo pedagogico mira allo sviluppo armonico della personalità dello studente attraverso un giusto equilibrio di esercizio fisico e attività intellettuale. I corsi comprendono lo studio delle arti liberali (ma vivificato dalla cultura rinascimentale dell’epoca), l’educazione fisica, elementi di educazione alla vita di società, nell’intento di dare all’allievo una formazione completa. Nella “Ca’ Giocosa” l’esercizio mentale si alterna dunque alle pratiche ginniche. Uno dei meriti più grandi di Vittorino è proprio l’essere stato uno dei primi a realizzare un tentativo di armonico sviluppo mentale e corporeo.